Obiettivi

Contrastare i cambiamenti climatici ed il continuo declino della fertilità del suolo per consentire agli agricoltori di produrre cibo, anche in modo sostenibile ed in linea con i principi dell’economia circolare, sono due target non più procrastinabili. I suoli agricoli degli ambienti aridi e semiaridi presentano uno scarso contenuto di sostanza organica principalmente per le continue lavorazioni a cui sono sottoposti e per lo sporadico o nullo apporto di sostanza organica. A causa di ciò la fertilità del suolo è diminuita fino a livelli non più sostenibili per gli agricoltori. Mantenere o aumentare la sostanza organica del suolo è vitale per garantire la produzione alimentare per una popolazione mondiale in continua crescita e per mitigare le emissioni di gas serra (GHG), i cambiamenti climatici e il degrado del territorio.

Pratiche agronomiche quali l’apporto di sostanza organica sottoforma di compost, di fanghi agroindustriali opportunamente trattati e di biochar al suolo, abbinati alla riduzione delle lavorazioni del suolo e al sovescio possono contrastare il costante declino della fertilità del suolo ma anche migliorarla. La riluttanza degli agricoltori nell’applicare tali pratiche agronomiche è dovuta a diverse cause, le cui principali sono la mancanza di risultati tangibili, la mancanza di comunicazione con esperti in grado di guidarli nella scelta delle pratiche agronomiche coltura-specifiche e la facilità di misurare gli effetti di tali pratiche agronomiche sul suolo. Obiettivo del presente progetto è quello di valutare per colture tipiche degli ambienti semiaridi Mediterranei, quali graminacee e leguminose in rotazione, agrumi ed olivo l’effetto delle suddette pratiche agronomiche per lo stoccaggio di carbonio nel suolo. Inoltre, considerata la crescente diffusione di colture tropicali nell’ambiente
semiarido Mediterraneo, le stesse pratiche agronomiche saranno valutate per colture tropicali quali mango ed avocado.

Gli obiettivi del progetto apportano aspetti altamente innovativi che si integrano con gli obiettivi dell’AGRITECH SPOKE 6, incentrati su modelli gestionali per promuovere la sostenibilità e la resilienza dei sistemi agricoli. In termini di valutazione del grado di maturità tecnologica il progetto produrrà outcomes aventi TRL (Technology Readiness Level) variabile tra 3 e 5. L’aspetto innovativo del progetto consisterà nello sviluppo di una piattaforma per il monitoraggio degli input/output di carbonio e di e-agricultural extension services per migliorare l’alfabetizzazione digitale degli agricoltori. La piattaforma permetterà agli agricoltori di valutare rapidamente gli effetti dei modelli di gestione adottati sul carbon farming consentendo di individuare best practices che possono rappresentare un modello per altre imprese operanti negli stessi ambienti. In particolare, il progetto si propone anche di formare gli agricoltori per l’uso di strumenti portatili per il monitoraggio di parametri correlati con il carbon farming e nel loro coinvolgimento per la disseminazione di best practices per il carbon farming, coinvolgendo anche associazioni di esperti che operano sul territorio nazionale. Per determinare lo stock di carbonio organico nel suolo, sono necessarie misurazioni della concentrazione di carbonio organico, ma l’utilizzo di metodi analitici convenzionali di laboratorio è costoso. Un ulteriore scopo del progetto, pertanto, è quello di fornire agli agricoltori le competenze per l’adozione del rilevamento prossimale per la quantificazione del carbonio del suolo per la rendicontazione delle emissioni e per la contabilizzazione dei crediti di carbonio. A tal fine agli agricoltori saranno fornite le competenze per l’uso di strumenti portatili che utilizzano la spettroscopia del vicino infrarosso per la predizione del contenuto di carbonio organico nel suolo. Infatti, questa tecnica si è rivelata rapida, economica, accurata, sicura e di pronto utilizzo da parte anche di personale non esperto (England et al., 2018; https://doi.org/10.5194/soil-4-101-2018). I dati acquisiti saranno, assieme agli altri input ed output aziendali, caricati su una piattaforma realizzata ad hoc che permetterà di avere un rapido riscontro sull’efficienze delle pratiche colturali utilizzate. La modellizzazione dei risultati e la realizzazione della piattaforma per il monitoraggio del carbon farming scaturiranno dalla interazione delle diverse competenze coinvolte. Output finale del progetto sarà la predisposizione di un manuale di best practices, coltura-specifiche, per la promozione del carbon farming.

L’impatto del progetto è su diversi aspetti della sostenibilità ambientale ed in linea con i seguenti obiettivi cardine di Agritech per le seguenti motivazioni:

Resilienza: Il progetto PROCABON è in linea con l’obiettivo di promuovere la “resilienza” nel settore agricolo, poiché una gestione adeguata delle pratiche di carbon farming favorisce la fissazione del carbonio nel suolo oltre a rappresentare una potenziale fonte di reddito per gli agricoltori. Il risultato sarà quello di migliorare la sua fertilità promuovendo una comunità microbica più ricca e diversificata, potenziando la resilienza dei terreni agricoli.

Basso Impatto: le best practices per il carbon farming riducono l’emissione del carbonio atmosferico, promuovendo tecnologie agricole a basso impatto. L’agricoltura sostenibile gioca un ruolo cruciale nella lotta ai cambiamenti climatici: le piante assorbono carbonio, mentre una gestione oculata del suolo lo immagazzina.

Circolarità: nell’ambito di un’economia circolare, l’impiego di prodotti come il biochar e il compost, derivanti direttamente dall’attività agricola, nel carbon farming management riflette un ciclo completo. Questi prodotti, una volta integrati nel terreno, favoriscono la conservazione e l’immagazzinamento del carbonio, completando il ciclo e contribuendo a un approccio più sostenibile nella gestione del carbonio.

Recupero: L’adozione di best practices previste dal carbon farming nelle aree marginali abbandonate a causa della degradazione dei suoli consentirà di rigenerare e riutilizzare tali suoli come nuove risorse agricole. In definitiva, il progetto manifesterà la propria innovatività contribuendo a proporre best practices per promuovere il carbon farming incrementando al contempo la fertilità del suolo. Ciò permetterà agli agricoltori di produrre cibo in modo economicamente vantaggioso rispettando al contempo l’ambiente.

La prosecuzione delle attività dopo la fine del progetto è garantita dal fatto che uno degli output di progetto, ovvero la piattaforma per il monitoraggio del carbon farming, è open source e gratuita, e pertanto resterà disponibile per tutti gli utenti. Inoltre, la prosecuzione delle attività dopo la fine del progetto sarà garantita dalla partecipazione ad altri bandi competitivi nonché dall’attivazione di borse di dottorato di ricerca con riferimento sia al Dottorato in <Sistemi agro-alimentari e forestali mediterranei> che a quello in <Biodiversity in agriculture and forestry>, entrambi incardinati presso il Dipartimento SAAF dell’Università di Palermo.